Titolo intrigante che ho preso a prestito dall'omonimo e celebre sceneggiato trasmesso dalla Rai nell'ormai lontano 1973. Certo, questo articolo, non ha nulla a che vedere con il giallo televisivo, tuttavia, visto che di fiume e di acqua si tratta, mi sembra comunque adeguato.
E' una piccola raccolta di immagini frutto del lento vagabondare lungo la riva del fiume. Scatti estemporanei in altrettanti momenti di assoluta tranquillità nelle silenziose mattine domenicali.
In questo piacevole e pigro trascorrere delle ore ogni cosa e ogni momento può fare al caso mio per cogliere una luce, un riflesso, un movimento e rivisitarli con l'occhio incuriosito del dettaglio.
Ed ecco una foglia già vestita dei colori autunnali scivolare lenta sul filo dell'acqua trasparente...
un'altra pigramente adagiata in aeree ragnatele
o ancora tenacemente legata alla propria origine.
Tutte in evidente contrasto con le ultime fioriture che ancora insistono e si attardano nell'aria rorida della prima bruma.
Diademi di minuscole gocce esaltano i loro tenui colori...
Piccoli gioielli che riverberano nei riflessi liquidi in attesa di un sole più caldo.
Ultime fragili dolci promesse per chi ancora può cogliere i loro doni.
E ancora foglie prigioniere dell'acqua che non vuole cederle ai giochi del vento. Sembrerebbe l'ultimo atto.
Ma già l'eterna ruota si è rimessa in movimento. Riparte la vita in altra forma per ricordarci, citando De Lavoisier, che "nulla si crea nulla si distrugge tutto si trasforma".
.